La cistectomia può essere eseguita con la chirurgia mini-invasiva (laparoscopica o robotica)?
La cistectomia può essere eseguita con la chirurgia mini-invasiva (laparoscopica o robotica)?
- La chirurgia OPEN a cielo aperto rappresenta ancora oggi l’approccio standard per l’esecuzione dell’intervento di cistectomia radicale con derivazione urinaria.
- Studi clinici internazionali di alta qualità hanno confermato la sicurezza e l’equivalenza oncologica della cistectomia mini-invasiva laparoscopica o robotica se eseguita da chirurghi esperti in Centri di riferimento.
- L’esperienza del chirurgo ed il volume del centro sono tuttavia i fattori chiave per raggiungere buoni risultati oncologici e funzionali dopo l’intervento, indipendentemente dall’approccio utilizzato.
La Chemioterapia prima della rimozione della vescica
La chemioterapia viene somministrata prima della rimozione della vescica per ridurre le cellule tumorali già presenti nel sangue o nei linfonodi.
- Nei pazienti con tumore MUSCOLO-INVASIVO in buone condizioni cliniche generali e con funzione renale conservata, le attuali Linee Guida dell’associazione europea di Urologia (EAU) raccomandano di offrire cicli di chemioterapia NEOADIUVANTE a base di cisplatino prima dell’intervento di cistectomia radicale, al fine di migliorare la sopravvivenza globale dopo l’intervento.
- Pertanto, è fondamentale che i pazienti con tumore della vescica MUSCOLO-invasivo vengano gestiti da EQUIPE multidisciplinari che includano specialisti urologi, oncologi, e radioterapisti.
- Una buona risposta alla chemioterapia, migliora la sopravvivenza ma non modifica la necessità di sottoporsi all’intervento.
- Gli Effetti collaterali vengono in genere esaminati e controllati da un oncologo.
- Purtroppo, ad oggi non sono ancora disponibili strumenti per selezionare pazienti che hanno una maggiore probabilità di beneficiare di una terapia adiuvante
Chemioterapia dopo la rimozione della vescica
Dopo la rimozione della vescica, qualora il tumore presenti fattori prognostici negativi all’esame istopatologico definitivo (es. metastasi linfonodali o stadio patologico avanzato), possono essere proposti schemi di CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE al fine di migliorare la sopravvivenza globale del paziente.