Nefrectomia radicale
La nefrectomia radicale corrisponde all’asportazione dell’intero rene e del tessuto adiposo circostante. Viene eseguita quando non è possibile lasciare un rene residuo funzionante dopo una nefrectomia parziale. Viene solitamente raccomandata per tumori renale che non si sono ancora diffusi a distanza ma che presentano un’iniziale crescita nei tessuti circostanti. Viene anche impiegata per i tumori in stadio I quando la nefrectomia parziale non è un’opzione percorribile. La maggior parte dei pazienti può vivere con un solo rene funzionante, senza complicanze o conseguenze di rilievo.
Come viene eseguita la nefrectomia radicale?
Il paziente sarà addormentato (anestesia generale) durante l’intervento di nefrectomia radicale. All’inizio, viene definita la dimensione del tumore. Per prevenire la diffusione del tumore, il chirurgo mantiene coperto il rene con uno strato protettivo di tessuto adiposo. Il chirurgo quindi separa l’arteria renale, la vena renale e l’uretere dal rene. Infine, il rene viene interamente asportato.
Approccio chirurgico
La nefrectomia radicale può essere eseguita in due modi, ed entrambi risultano ugualmente efficaci. L’operazione può essere condotta attraverso un taglio a livello della parete addominale per raggiungere il rene e il tumore direttamente (chirurgia open). Può anche essere effettuata con strumenti simil-tubulari posizionati attraverso mini-incisioni cutanee per vedere all’interno del corpo (chirurgia laparoscopica). La chirurgia laparoscopica può anche essere eseguita con l’assistenza di un sistema chirurgico robotico.
La chirurgia laparoscopica consente di norma recuperi più rapidi rispetto alla chirurgia open, ma la tecnica è complessa e il chirurgo deve possedere esperienza e dimestichezza con tale procedura chirurgica. La nefrectomia radicale open potrebbe essere consigliata in alcune condizioni cliniche o se la chirurgia laparoscopica non fosse disponibile nell’ospedale in questione. L’approccio open richiede un tempo di degenza più lungo ed è riportato un più alto rischio di dolore e complicanze dopo tale chirurgia se comparata con la laparoscopia.
Quali sono gli effetti collaterali della procedura?
Di solito, il paziente abbandona l’ospedale da 3 a 7 giorni dopo l’intervento. La durata del ricovero può variare nei diversi paesi. Il paziente potrebbe lamentare dolore sul lato del corpo operato per alcune settimane dopo una nefrectomia radicale open.
Il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico o afferire all’ospedale in caso di:
- Comparsa di febbre
- Significative perdite ematiche o dolore
Quale è l’impatto del trattamento?
La nefrectomia radicale è una procedura comune per il tumore renale che si è ancora esteso ad altri tessuti. La maggior parte dei pazienti è libera dal tumore fino a 5 anni dopo l’intervento. Poiché il paziente rimane con un solo rene funzionante, è a più alto rischio di malattia renale cronica rispetto alle persone con due reni. La ridotta funzionalità renale è anche un fattore di rischio per malattie cardiovascolari.
Come sarà il follow-up?
Dopo una nefrectomia radicale per tumore renale, il medico pianificherà con il paziente un regolare e periodico programma di visite di controllo. La frequenza delle visite dipende dall’analisi istologica del tumore asportato. Le visite di controllo continueranno per almeno 5 anni. Gli esami di routine richiesti durante le visite di controllo comprendono studi di imaging dell’addome (TC e ecografie), radiografie del torace e analisi del sangue e delle urine.