Durante la pandemia da Covid-19, che ha interrotto l’attività chirurgica in numerose unità operative di urologia, azzerando in molti casi gli interventi di prostatectomia radicale, la Società Italiana di Urologia (SIU), in collaborazione con il Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), ha realizzato un importante studio pubblicato sul Word Journal of Urology.
LO STUDIO
Lo studio ha dimostrato come l’intervento di prostatectomia radicale sia profondamente cambiato negli ultimi 10 anni: in particolare l’uso del robot, la scelta di un approccio nerve sparing e la selezione dei casi da sottoporre ad una linfadenectomia estesa rappresentano i punti fondamentali di questa evoluzione.
Lo studio dimostra come anche durante la pandemia da Covid-19, l’attenzione dei medici e ricercatori SIU si sia concentrato sul miglioramento costante delle tecniche chirurgiche, al fine di aumentarne l’efficacia nel controllo della malattia oncologica e ridurne l’invasività in termini di problematiche di continenza e disturbi dell’erezione postoperatorie.
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