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Home News Salute Antibiotici fluorochinolonici: dall'Aifa indicazioni a medici e pazienti per un uso appropriato

Antibiotici fluorochinolonici: dall'Aifa indicazioni a medici e pazienti per un uso appropriato

Pubblicata il 27.06.20
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Ciprofloxacina, levofloxavina, lomefloxacina, moxifloxacina, norfloxacina, ofloxacina, pefloxacina, prulifloxacina e rufloxacina sono dei fluorochinolonici, una classe di antibiotici molto utili per il trattamento di infezioni batteriche, anche molto gravi. 

Una revisione della banca dati EudraVigilance dell’EMA ha identificato però, anche se rari, casi di reazioni avverse gravi valutate come invalidanti e durate per 30 giorni o più, conseguentemente all’uso di tali farmaci. Gli effetti indesiderati comprendono tendinite, rottura del tendine, artralgia, dolore all’estremità, disturbi dell’andatura, neuropatie associate a parestesia, depressione, affaticamento, disturbi della memoria, disturbi del sonno e disturbi dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto.

È importante perciò, che i pazienti interrompano il trattamento con fluorochinolonici ai primi segni di reazione avversa grave (dolore o gonfiore ai tendini, dolore o debolezza muscolare, dolore o gonfiore articolare, ecc.), con particolare attenzione ai pazienti anziani, con alterazione della funzionalità renale o che assumono corticosteroidi (la co-somministrazione di un corticosteroide con un fluorochinolone può aumentare il rischio di tendinite e rottura del tendine).

Per tali motivi è opportuno attenersi strettamente alle indicazioni raccomandate, per limitare l’insorgenza di effetti indesiderati oltre che l’antibiotico-resistenza, non prescrivendo questi medicinali per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti, per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori, per la prevenzione delle infezioni nelle procedure chirurgiche, per infezioni non batteriche, per le infezioni da lievi a moderate a meno che altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati.

Sia i pazienti che gli operatori sanitari possono segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite la Rete Nazionale di Farmacovigilanza cliccando QUI.  

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