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Perché la cistite è comune PROPRIO NEI MESI ESTIVI

Pubblicata il 18.07.22
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Il caldo e il sudore, che favoriscono la stasi dei batteri; l’alimentazione, che, in vacanza, è meno regolare del solito, e causa alterazioni della flora intestinale; e infine, specie per i più giovani, un’attività sessuale più intensa e promiscua. Sono questi tra i principali motivi per cui, anche in estate, è facile essere colpiti dalla cistite, in genere causata da germi.

I sintomi sono noti e fastidiosi: “Si avverte uno stimolo urgente e frequente a urinare, seguito da bruciore durante la minzione, e si percepisce una sensazione di pressione nell’area pelvica; le urine appaiono torbide e maleodoranti e, talvolta, vi può comparire sangue”, commenta Andrea Salonia, Responsabile Ufficio Educazionale SIU (Società Italiana di Urologia) e Professore ordinario di Urologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Le regole per prevenire la cistite

  • Bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno, per depurare l’organismo ed evitare l’accumulo delle tossine e dei batteri che scatenano l’infiammazione
  • Al fine di evitare ristagni che favoriscono la proliferazione batterica bisogna ricordarsi anche di urinare dopo i rapporti sessuali.
  • Urinare circa ogni tre ore
  • Indossare biancheria e pantaloni comodi, in tessuti naturali
  • Pulirsi correttamente, con un movimento dal davanti verso il dietro per prevenire il diffondersi dei germi dal retto all’uretra e, infine, tenere a bada situazioni di stipsi
  • Mangiare un paio di kiwi al giorno, che oltre a regolarizzare l’intestino sono ricchi di vitamina C, in grado di ridurre la basicità dell’urina

Se la cistite colpisce comunque, è sconsigliato correre ai ripari con le terapie antibiotiche lampo “fai da te”, a base di fosfomicina. Questi farmaci, benché di uso comune, sono utilizzati con troppa leggerezza, spesso senza neanche consultare il medico. “Il rischio è di sviluppare una resistenza all’antibiotico, con cistiti sempre più frequenti, esponendosi anche al rischio di candidosi. Se dunque dall’urinocoltura emerge che la carica batterica è bassa, è meglio intervenire assumendo probiotici”. Questi ultimi, infatti, contribuiscono ad acidificare la superficie delle mucose genitali, inibendo i patogeni. 

È infine bene sapere che esiste una forma di cistite ben diversa e assai più invalidante di quella determinata da infezioni batteriche. “Si tratta della cistite interstiziale, una malattia che interessa nella stragrande maggioranza dei casi le donne”, commenta il Professor Salonia. La patologia, che genera grande dolore sovrapubico e pelvico associato a disturbi minzionali invalidanti, è dovuta a una discontinuità e un indebolimento del “film” che riveste le pareti della vescica, con conseguente stato infiammatorio costante. “Questa condizione può compromettere pesantemente la qualità della vita quotidiana e della sessualità”. Le possibili cure consistono in quella farmacologica, con terapie a base di glicosaminoglicani utilizzati per ripristinare e rafforzare il tessuto, e nella idrodistensione della vescica, una procedura endoscopica, che oltre ad avere scopo diagnostico può agire sulle terminazioni nervose responsabili dei dolori.

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