La Procedura
La Procedura
Dopo l’anestesia, il paziente viene posto in posizione supina con le gambe sollevate sostenute da appositi gambali e divaricate. Il resettore, alla cui estremità è posta un’ottica che permette la visualizzazione della vescica, viene introdotto attraverso l’uretra sino alla cavità vescicale, che viene distesa con una soluzione irrigante. Viene così individuata la neoformazione vescicale che viene resecata con un’ansa da resezione con la sua base d’impianto. La neoformazione vescicale viene quindi estratta ed inviata presso l’unità operativa di Anatomia Patologica per l’esame istologico. A completamento dell’intervento viene eseguita la coagulazione del letto di resezione per una corretta emostasi. L’intervento si conclude con la posa di un catetere vescicale 3 vie, per il lavaggio continuo della vescica. L’intervento dura in media dai 10 ai 90 minuti in base al numero e alla estensione delle neoformazioni.
Quali sono I rischi della procedura
Come in ogni altra procedura chirurgica, sottoporsi ad intervento di TURB comporta possibili rischi e complicanze. I più frequenti sono: stranguria, emorragia e infezione delle vie urinarie. Più raramente si osservano lesioni dell'uretere, dell'uretra o della vescica.
Cosa aspettarsi dopo la procedura
Il paziente manterrà il lavaggio vescicale per 24-48 ore dopo l’intervento chirurgico, per evitare la formazione di coaguli ematici. Verrà quindi rimosso il catetere vescicale e dimesso.
L’urologo darà tutte le informazioni necessarie adattate al caso e il paziente sarà ricontattato per la consegna dell’esame istologico e il proseguimento dell’iter diagnostico-terapeutico dopo circa 10-15 giorni.
Cosa aspettarsi al rientro in casa
Per i primi giorni, dopo l’intervento, è possibile che persistano disturbi come la presenza di sangue e coaguli ematici nelle urine, sensazione urgente di urinare, bruciore durante la minzione. In questo caso il medico consiglierà l’assunzione di farmaci antidolorifici per alleviare il dolore.
Tra 7 e 14 giorni dopo l’intervento chirurgico, è possibile che si assista ad un sanguinamento importante dovuto alla caduta della escara interna. In genere il fenomeno si autolimita, ma se persiste sarà necessario contattare l’urologo di fiducia.
Nel post operatorio è consigliato assumere almeno 2 litri di acqua al giorno e non sottoporsi ad attività fisica intensa.
I segnali di allarme per cui è necessario contattare immediatamente l’urologo sono:
- Insorgenza di iperpiressia >38°C
- Ritenzione urinaria acuta
- Emorragia massiva