
Formazione, luci (poche) e ombre (molte) nel sistema Ecm

Da tempo si discute sulla validità del programma di educazione continua in medicina (Ecm), introdotto dal Dl 502/1992. Un sistema oggi considerato inadeguato e lontano dalle esigenze dei medici, e in attesa di una profonda ridefinizione e riorganizzazione, soprattutto per garantire qualità e certezza a chi opera in modo corretto. Sul portale Sanità 24, abbiamo analizzato "luci e ombre" che generano perplessità sulla reale utilità formativa professionale.
1. Si è riscontrato, innanzitutto, che il 70% dei providers Ecm è rappresentato da società, enti e agenzie private, pur accreditate ma senza alcuna specifica di come sia stato svolto il processo di accreditamento (fonte Agenas). Nonostante il manuale di accreditamento per l’erogazione di eventi Ecm, in vigore dal gennaio 2019, definisca i requisiti minimi e gli standard di accreditamento, questi non vengono sempre pienamente recepiti.
2. Perplessità appaiono sia sul reale valore scientifico, che deriva anche dalla numerosa tipologia ed eterogeneità tematica di eventi Ecm accreditati sul sito Agenas, sia dallo scarso controllo degli eventi accreditati, che non garantisce che siano effettivamente svolti come dichiarato in fase di accreditamento. Vi è anche la possibilità che finalità commerciali o di autopromozione dei providers e dei docenti in merito alle informazioni ed alla attività educazionale di un evento formativo pregiudichino la finalità esclusiva delle attività proposte.
È fondamentale, dunque, che la Fnomceo, attraverso le sue molteplici sedi, si faccia effettivamente carico di questa garanzia, anche ai fini del ri-accreditamento del provider. Criticità è rilevata anche nelle attività del Consorzio gestione anagrafica professioni (Co.Ge.Aps.), che ha avuto nel tempo uno sviluppo crescente sia per l’attività anagrafica dei crediti individuali sia per l’imputazione di esoneri ed esenzioni, con un incremento di richieste che ha trovato impreparato il settore delle risorse umane ed economiche gestite dal Consorzio.
Criticità dell’attuale offerta formativa
La Società Italiana di Urologia è tra le poche realtà a erogare, per i propri associati, corsi Ecm/Fad gratuiti su tematiche di elevato interesse specialistico come le linee guida (http://ecm.siu.it ). Ma non è quasi mai cosi, aprendo le porte a varie criticità:
1. La prima è la possibilità della non attinenza dei corsi al ruolo specialistico esercitato, ai fini esclusivi dell’accumulo dei crediti formativi. Inoltre, per cronica mancanza di personale che impedisce la partecipazione a corsi residenziali e fuori sede, è sempre più preferita la formazione a distanza (FAD) mediante corsi online, con difficoltà di verifica della serietà d’aggiornamento.
2. La seconda riguarda le poche risorse impiegate dalle strutture pubbliche in tale ambito. Oggi è la farmaceutica che finanzia, oltre che la ricerca clinica, anche corsi Ecm, ma la progressiva riduzione di risorse finanziarie, determinerà conseguenze anche sul sistema della formazione.
3. La terza criticità riguarda l’assenza di tematiche nuove ma indispensabili nell’aggiornamento, quali conoscenze biomediche e innovazioni tecnologiche ed organizzative, cosi come la l’invecchiamento della popolazione, la cronicità e la multidisciplinarietà, i mutamenti epidemiologici e l’impiego dell’Intelligenza Artificiale.
4. La quarta riguarda l’esclusione degli studi osservazionali e sperimentali non farmacologici dall’assegnazione dei crediti Ecm, che privilegiano invece, nel campo di ricerca clinica, solo sperimentazioni di tipo farmacologico.

Criticità dell’assegnazione dei crediti Ecm
Anche il sistema di assegnazione dei crediti Ecm da parte della Cnfc si presenta iniquo, nonostante l’assegnazione avvenga, attraverso esperti suddivisi per area professionale, sulla base di indicatori di qualità, rilevanza delle tematiche, autorevolezza dei docenti e presenza di idonei sistemi di valutazione:
1. Spesso sono assegnati più crediti a un corso online senza correlazioni alla pratica clinica, rispetto ad un evento limitato a pochi partecipanti, interattivo e tenuto da massimi esperti nel settore.
2. È anomalo poi che la partecipazione a eventi nel ruolo di docente determini l’assegnazione di un numero inferiore di crediti Ecm. Un docente per esercitare il suo ruolo deve essere almeno dotato di competenze pari alla platea dei discenti e la sua attività deve essere pertinente all’area specialistica di riferimento.
3. Inoltre, a oggi, è inverosimile che sia obbligatorio che il 40% dei crediti ECM debbano essere ottenuti in eventi erogati da provider su obiettivi del PSN e partecipati in qualità di discente, mentre la restante parte può essere maturata mediante attività di docenza o mediante formazione individuale.
Tutti dobbiamo conseguire gli stessi crediti formativi a prescindere dall’intervallo dalla laurea, dall’esperienza e dalla produzione scientifica.
Il Miur e il ministero della Salute "pesano" i ricercatori per i loro progetti in base all’ indice di Hirsch (H-Index) mentre per l’Ecm gli indici internazionali di produttività scientifica non hanno valore: a prescindere dalla produttività scientifica tutti abbiamo gli stessi oneri. Inoltre, i crediti ottenuti dal sistema internazionale della “Continuing Medical Education” (CME) a seguito della partecipazione a eventi scientifici di rilevanza all’estero, vengono valutati in maniera ridotta a prescindere dalla rilevanza dell’evento e del tipo di partecipazione del medico.
Nell’attesa di una riforma del sistema, la Cncf ha recentemente statuito di mantenere l’obbligo formativo per il triennio 2020-2022 a 150 crediti, ha deliberato di consentire l’acquisizione dei crediti formativi per il triennio 2017-2019 sino al 31 dicembre 2020, ha proceduto all’accreditamento di nuove tematiche di interesse nazionale.
I risvolti assicurativi
In ultimo, perplessità sono generate anche da aspetti assicurativi, considerando che il decreto attuativo sui requisiti minimi, in via di promulgazione, vincolerebbe la compagnia solo nei confronti del medico che abbia conseguito tutti i crediti Ecm nel triennio precedente il sinistro, collegando la rivalsa (per i dipendenti e convenzionati) e l’aumento del premio assicurativo (per i liberi professionisti) all’assolvimento degli obblighi Ecm. Pur potendo ritenersi conforme alla funzione educativa e responsabilizzante dell’assicurazione, la correlazione tra l’assolvimento degli obblighi di formazione e l’operatività della copertura assicurativa si scontra con l’inefficienza del sistema formativo Ecm.
Conclusioni
Apprezziamo che la Commissione, riunitasi recentemente, abbia istituito un gruppo di lavoro per la revisione e la valorizzazione del sistema della formazione continua nel settore salute, intercettando i nuovi fabbisogni ed adeguandole ai nuovi scenari nel Ssn.
La nuova sfida sarà programmare la formazione desiderata mediante lo strumento del dossier formativo di gruppo, concertato tra medici e struttura formativa di società scientifiche o Aziende ospedaliere, con la pianificazione di eventi atti a soddisfare le reali esigenze della categoria. Un dossier formativo, adeguato al profilo professionale, sarà basilare per tutelarsi al cospetto di un’incolpazione e per esser certo di ottenere la piena copertura assicurativa.
Inoltre, è urgente sia implementare la misurazione del risultato della formazione ricevuta, cosi da verificarne le ricadute sulla popolazione, che introdurre un nuovo sistema d’incentivi e premi per la formazione dei professionisti della sanità. Si profila una grande opportunità per la formazione del sistema salute in Italia, se orientato verso la qualità dei contenuti dei corsi, il corretto impiego della formazione a distanza (Fad) e dell’innovazione biomedica e tecnologica per un aggiornamento in linea con le reali necessità dei medici. Speriamo tutti di saperla cogliere.