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Diseducazione sessuale: il rapporto tra i giovani e la sessualità è disastroso

Pubblicata il 03.05.21
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Interessante articolo pubblicato su La Repubblica che, grazie ai dati raccolti dalla Fondazione Pro, fornisce una fotografia puntuale e spietata della distanza tra le nuove generazioni e una educazione sessuale appropriata. Il sesso continua ad essere un taboo, forse oggi con una maggiore facilità a farlo che a parlarne, i media forniscono un accesso alle informazioni sconfinato e senza filtri. I professionisti della salute hanno fatto tanto in questi anni nell'ambito della produzione di materiale per l'educazione sessuale. Alla luce di questi dati, il compito di noi urologi dovrà essere quello di veicolare meglio queste informazioni. Altrimenti, per l'80% dei nostri ragazzi, queste immagini distorte non saranno veicoli di fantasie, ma veri e propri surrogati di educazione sessuale.

Di seguito uno stralcio dell'articolo: 

Qual è il rapporto dei giovani con la sessualità? Come si proteggono dalle malattie sessualmente trasmesse? In che modo si prendono cura della loro salute riproduttiva? Fondazione PRO ha voluto capirlo intervistando mille ragazzi napoletani tra i 16 e i 19 anni e i risultati, che per gli esperti sono rappresentativi di ciò che succede in tutta Italia, sono allarmanti. Il 65% dei giovani non ha mai parlato di sessualità con il proprio padre, 8 su 10 visitano siti pornografici e uno su quattro ha rapporti sessuali non protetti. Ancora.

Una ragazza su tre e un ragazzo su due assumono regolarmente superalcolici nel weekend, la metà degli adolescenti passa su internet più di 5 ore al giorno DAD esclusa, il 25% delle giovani e il 18% dei loro amici fumano abitualmente, il 25% dei maschi e il 10% delle femmine ha fatto uso di droghe leggere, una su due e uno su tre non praticano alcun tipo di sport. Dati paradigmatici che ci raccontano una generazione che è inoltre lontanissima dalla copertura contro l’HPV: a essersi vaccinati sono meno della metà delle adolescenti contro il 12% dei loro coetanei. Solo un ragazzo su cinque si è sottoposto a una visita dall’urologo.

“Partiamo dai primi dati epidemiologici raccolti nell'ambito del progetto 'La maleducazione sentimentale dei giovani' per capire come invertire la rotta, parlando con i ragazzi e fornendo loro gli strumenti necessari per vivere una vita sana e piena”, ha affermato Vicenzo Mirone, Ordinario di Urologia dell'Università Federico II di Napoli e Presidente di Fondazione PRO. Il progetto prevede il coinvolgimento degli studenti in incontri formativi e gruppi di lavoro interni alla scuola; la creazione di un Teen Channel, una piattaforma liberamente consultabile sulle tematiche sentimentali e sessuali; la realizzazione di uno spot e la possibilità di fare visite con urologi, nutrizionisti, medici dello sport, psicologi e sessuologi a bordo della Unità Mobile.

“Negli ultimi 40 anni il numero di adolescenti obesi è aumentato di 10 volte e in Italia la percentuale si è quasi triplicata rispetto al 1975. Il nostro messaggio deve essere chiaro: volersi bene è facile, vivere meglio è possibile. Dobbiamo alfabetizzare ragazze e ragazzi sui sentimenti e arriveremo poi a parlare di sessualità, rompendo quel muro di silenzio costruito con i mattoni della vergogna e il cemento di Dott. Google. L’ambizione è quella di proporre un format che divenga un modello per l’intero Paese, portando l’educazione affettiva dentro i programmi scolastici, com’è attualmente per quella civica”, spiega ancora Mirone.

I dati di Napoli, infatti, si possono considerare rappresentativi di ciò che succede in tutto il Paese e richiamano fortemente l'attenzione di tutti sull'importanza della prevenzione e del rapporto padre-figlio che deve essere improntato non al divieto ma alla discussione e portare quindi all’adozione di stili di vita corretti, passando per una sana alimentazione, una buona attività fisica e una corretta attività sessuale.

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